IMPORTANTISSIMO!!! SIAE, DJ, SYNDACATION.... CONTROLLI.......

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19/06/2006 09:32 - 19/06/2006 09:42 #17865 da Morpheus
se, come ho già più volte cercato di sottolineare, tale duplicazione, masterizzazione o chiamamola pure come vogliamo, avviene "all'interno" di una propria mansione professionale (come ad esempio fa lo il dj in radio o in discoteca), se la duplicazione è funzionale alla propria mansione e se tale duplicazione non viene ceduta, non c'è alcuno sfruttamento di diritto d'autore da parte del dj. La duplicazione è personale e rientra nel art 71sexies. La mansione non ha nulla che fare col DA non tantomeno il compenso ricevuto che è per il lavoro e non per l'acquisto di un qualche cosa di protetto.

Senza scendere di nuovo in particolari, tale cosa è accaduta a me, e a molti miei colleghi dj. In tutti i casi si è arrivati a questa conclusione, l'uso è personale, il bollino non è richiesto come ben sai per la copia privta ma anche per la copia tecnica, la sfruttamento dell'opera avviene ma è responsabilmente in capo al vero utilizzatore (radio o gestione).

Le sentenze ormai sono decine.
Cosa diversa se ad operare è qualcuno che cede il bene o il servizo ovvero sfrutta il diritto, la mia  (il dj, intendo) è una mansione professionale, nulla di più.
Pagare ciò che è giusto e sacrosanto si, ma pagare due o più volte per la stessa cosa, beh direi proprio di no.
Ultima Modifica 19/06/2006 09:42 da .

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19/06/2006 14:07 #17868 da

Ma chi non ha prodotti qualitativamente validi a cosa può "attaccarsi" se non alla musica ? E lì casca il proverbiale "asino"...
Ciao a tutti.
Jenny Ferrara - Staff Assoradio


non so perchè tu ti appelli sempre a sta cosa, fammi capire, perchè paghiamo provenzano 5000 euro? o d'agostino 15.000 o ralf 6000 ?

perchè portano i dischi che tutti possono avere? no per i MIXAGGI che fanno.. e una cosa è vendere l'oroscopo con le canzoni inserite, e un'atra è vendere (o regalare) un mixato o un programma di informazione musicale che presenta dei dischi nuovi...

chiaramente SI DEVE rispettare la legge, ma questa legge è sbagliata.. perchè limita le capacità artistiche di tanti piccoli che hanno la passione per la radio e che non hanno una radio a poki km da casa...

e giusto punire chi vende programmi e truffa e fa fatture false...

ma è assurdo che io possa fare un programma in una radio CON I MIEI dischi, fare un cd da casa mia e darlo alla radio perchè domenica sto al mare, e NON POTERLO METTERE SU UN SERVER con pasword dove scarica solo la radio!

e se uno lo inviasse via mail?

la legge va cambiata..

va mrispettata finchè è in vigore...

perchè così vanno avanti solo quelli ke fanno programmi a pagamento!

e il piccolo linus rimarrà nel suo paesino sperduto di montagna a sognare l'etere....................

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19/06/2006 14:43 #17869 da Morpheus

ma è assurdo che io possa fare un programma in una radio CON I MIEI dischi, fare un cd da casa mia e darlo alla radio perchè domenica sto al mare, e NON POTERLO METTERE SU UN SERVER con pasword dove scarica solo la radio!


Ma angelo se le cose stanno così, amioparere lo puoi fare benissimo anzi, rientra in quello che dicevo sulla mansione. Sarai pagato o meno per la tua prestazione non per avere prodotto un cd, cosa che non hai fatto.
Il server però deve essere della radio, altrimenti la responsabilità cambia e cambia tutto il resto.

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19/06/2006 22:02 #17873 da
gia! e se invece di una radio fossero 2? o 3? dovrei caricare in 3 server? e se una non lo ha? e uso rapidshare o yousendit?

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20/06/2006 13:40 #17877 da Morpheus
a mio parere sarebbe uguale perchè il fondamento principale sarebbe la tua prestazione professionale.
Il tuo lavoro sarebbe quello di dj e non di produttore, va da se che i pagamenti che riceverai dalle radio saranno relativi a prestazioni professionali.
IN casi diversi, come già detto, faresti altri mestieri con responsabilità diverse.

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20/06/2006 15:00 #17878 da
Risposta da al topic EXTRACOMUNITARI
Ecco un'ottima idea per salvare tutti gli extracomunitari che vendono dischi masterizzati sulle bancarelle... secondo voi basterebbe dire che sono "prestatori d'opera professionali"... mah !!!
Un conto è se io faccio UN programma per la radio dove sono assunto o presto la mia opera (e ci deve essere anche la relativa documentazione fiscale che lo dimostra). Un conto è se si fa un programma poi lo si duplica (o lo si mette sul server per la condivisione) e poi lo si da a 1, 2, o 100 radio. Se questa cosa la si fa GRATIS, la licenza multimediale ha un costo di circa 250 euro al mese. Se questa cosa la si fa DIETRO COMPENSO, la licenza multimediale ha un altro costo ben più oneroso. Mi sembra chiaro che -fuori dall'ipotesi della PROPRIA e UNICA prestazione professionale (concetto che peraltro presta il fianco ad altre considerazioni fiscali come si è visto)- tutte le altre siano tentativi di arrampicarsi sui classici specchi per tentare di giustificare la produzione ABUSIVA di files contenenti musica e diffusi dalla radio di turno... e quando andrà in quella radio il finanziere di turno, cosa gli si dirà ? Che è una prestazione ? E se la radio non ha il terzo disco dei dieci mixati nel "programma" del tale deejay ? Ma ragazzi: siate un pò logici... eddai... Io dico solo che non vale assolutamente la pena rischiare. Poi, ci sono delle Leggi, le quali dicono quel che sappiamo, e se uno vuole andare fuori dalle Leggi, entrerà nelle dovute sanzioni. Ma vale la pena ?

Un cordiale saluto

Roberto - Staff Assoradio

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20/06/2006 16:07 - 20/06/2006 16:08 #17883 da Morpheus
roberto non c'entrano i dischi dei vucumprà e neppure la condivisione che è stata esclusa..... Sono 2 mestieri diversi, non è questo che si diceva?

A puro titolo d'esempio:
MUSICA Speaker di Radio Padova e conosciuto animatore di discoteche era stato accusato di aver violato le norme sul diritto d’autore con dischi masterizzati
Dj assolto: programmi radiofonici confezionati con cd originali


(L.I.) Era accusato di aver violato le norme che tutelano il diritto d'autore. Al processo è però riuscito a dimostrare che i compact-disc utilizzati nell'esercizio della sua professione erano originali. Assolto perchè il fatto non costituisce reato. E' la sentenza con cui il giudice monocratico Vincenzo Sgubbi ha scacciato gli incubi dalla mente di Alberto Martin , 37 anni, notissimo disc-jockey residente in città, speaker di Radio Padova e animatore delle nottate funky al "Palladium" di Vicenza. L'inchiesta a suo carico era partita il 21 luglio dell'anno passato. Quella notte i finanzieri del nucleo provinciale di polizia tributaria di Venezia avevano effettuato un controllo alla discoteca "Tamurè" di Jesolo. Avevano osservato il dee-jay all'opera. Si erano accorti che stava adoperando dei compact-disc. A fine serata gli avevano perquisito le valigie. Erano spuntati fuori 67 cd masterizzati. Le borse del disc-jockey erano finite sotto sequestro. Le Fiamme Gialle non si erano accontentate. Era subito scattata la perquisizione domiciliare. A casa del trentasettenne avevano trovato altri 58 compact-disc, un computer ed un masterizzatore. Per i finanzieri si trattava di materiale "pirata" su cui non erano stati pagati i diritti Siae. Il dee-jay avrebbe potuto cavarsela con un decreto penale di condanna. Tra multa e sanzione pecuniaria avrebbe però dovuto sborsare la bellezza di 45.000 euro. Martin ha scelto di affrontare il processo. I suoi legali, gli avvocati Marco Grasselli e Anna Osti, sono riusciti a smontare il castello accusatorio. E' emerso che il dee-jay "confezionava" a domicilio i programmi commissionati dall'emittente. Utilizzando però dei cd originali. Nel suo archivio personale tutti gli esemplari risultano regolarmente catalogati. Non vi sarebbe stata insomma nessuna condotta finalizzata ad evadere i diritti Siae. Paradossalmente i diritti d'autore sarebbero stati versati addirittura due volte: la prima all'atto d'acquisto dei cd, la seconda nel momento in cui l'emittente radiofonica manda in onda i brani, anche su supporti masterizzati.

---
Spett.le Redazione djing,
sono l'Avv. Marco Grasselli ed ho difeso, con l'Avv. Anna Osti, il dj Alberto Martin nel procedimento sfociato nella sentenza che Voi avete segnalato.
La sentenza non si limita a statuire che la duplicazione è lecita "solo se siete dj" come ha scritto il Corriere Veneto, ma illustra principi veramente innovativi.
La condotta della duplicazione non è "abusiva" e quindi in violazione dell'art. 171 ter, L. 633/41, quando è mera manipolazione dei supporti originali che sono in possesso del Dj. Inoltre il "fine di lucro" deve derivare direttamente dalla duplicazione delle tracce musicali e non essere solo un aspetto secondario della condotta (il Dj trae il proprio guadagno dallo stipendio della discoteca e non dalla duplicazione) e l'uso (non) personale, molte volte, è un concetto che può definirsi e delimitarsi specularmente al concetto di uso professionale.
Ritengo che siano state poste le basi per la via che porterà al riconoscimento al Dj della copia strumentale per "uso discoteca". (cfr. Tribunale di Milano sent. del 01/10/2002).
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e Vi saluto cordialmente.
Ultima Modifica 20/06/2006 16:08 da .

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20/06/2006 20:35 #17892 da
E' appunto quel che dicevo io: "Il dj trae il proprio guadagno dallo stipendio della discoteca". Ben diverso è se il dj è un imprenditore che, titolare di ditta, realizza programmi assemblando voci non sue e musiche non sue, e poi vende il tutto a terzi. Grazie per la conferma.
Comunque, scusa, terminerei qui la questione. Sottoporrò il caso alla SIAE, e poi pubblicherò qui la risposta scritta (che mi hanno già dato "a voce"). Poi, ciascuno trarrà le proprie conclusioni.
Da ultimo faccio presente che in Italia, con l'ordinamento attuale, non ti tipo anglosassone, 10 o 100 o 1000 sentenze non fanno giurisprudenza. Cosa ben diversa è una pronuncia di Cassazione, ma qui non mi pare sia il caso.
Roberto - Staff Assoradio

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20/06/2006 20:42 #17893 da raimro

...Sottoporrò il caso alla SIAE, e poi pubblicherò qui la risposta scritta (che mi hanno già dato "a voce"). Poi, ciascuno trarrà le proprie conclusioni.
Da ultimo faccio presente che in Italia, con l'ordinamento attuale, non ti tipo anglosassone, 10 o 100 o 1000 sentenze non fanno giurisprudenza. Cosa ben diversa è una pronuncia di Cassazione, ma qui non mi pare sia il caso.
Roberto - Staff Assoradio


Questo però significa che anche la parola della SIAE, da questo punto di vista, è opinabile...e non se ne esce comunque.

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20/06/2006 20:46 #17895 da
Concordo pienamente con te circa la opinabilità di quanto dice la SIAE, ma se consideri che è poi la SIAE a far muovere la GdF, perdona, ma credo sia quantomeno da tenere in conto.
Roberto - Staff Assoradio

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20/06/2006 20:55 #17897 da raimro

Concordo pienamente con te circa la opinabilità di quanto dice la SIAE, ma se consideri che è poi la SIAE a far muovere la GdF, perdona, ma credo sia quantomeno da tenere in conto.
Roberto - Staff Assoradio


Salvo leggere sentenze come quella postata da Morpheus...da qui l'opinabilità.

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20/06/2006 22:33 #17900 da
Certo, tutto è opinabile. Se poi si vuole opinare a tutti i costi, è opinabile anche che ci sia da opinare qualcosa.... ;)
JF - Staff Assoradio

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