Gentili colleghi, scusate non voglio essere polemico, sono dispiaciuto per tutti coloro che purtroppo perderanno il lavoro, ma considerando che Radio Radicale è una società privata fatta con soldi pubblici e rischia la chiusura con il taglio dei fondi (è un doppione di Rai Parlamento) le risorse di essa, ovvero le frequenze, dovrebbero essere devolute a titolo gratuito all'emittenza locale, dato che i contributi che Radio Radicale ha ottenuto sono soldi che sono stati sottratti a noi emittenti locali.
Considerando che nessuna associazione di categoria farà mai nulla per noi in questo senso, ci sono colleghi disponibili a fare un'associazione temporanea di impresa, o simile, per chiedere con forza al Ministero dello sviluppo economico ciò che penso di diritto sia nostro, visto che è una società privata con soldi pubblici o se ci dovessero essere delle altre idee a riguardo mi piacerebbe ascoltarle e confrontarci.
Remo Pasquariello, Radiocolor/Radio Studio Gamma.
Dal 1994 ad oggi Radio Radicale ha percepito 204 milioni di euro di finanziamento pubblico da parte del MISE, più altri 4 milioni di euro l’anno grazie ad un fondo per le radio d’interesse pubblico. Nel 1994 questo servizio poteva avere senso non esistendo altri mezzi e media per la divulgazione dell’attività parlamentare, oggi esistono altri mezzi, come la diretta sulla web tv della camera o su satellite.
Per cui oggi è ingiustificabile per lo Stato, pagare due volte per avere lo stesso servizio, anche perché dal 2020 sarà pienamente operativo il servizio RAI con GR Parlamento e il canale “Istituzioni” sul Digitale terrestre.
Ciò detto ritengo che non sia neanche ipotizzabile che Radio Radicale possa chiudere perché tra i soci della Centro di Produzione Spa, oltre alla Associazione politica nazionale Lista Marco Pannella (62,68%), c'è anche la Lillo Spa (25%) con sede a Gricignano di Aversa che ha un fatturato di 2,3 miliardi di euro !!!
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