VARATO IL REGOLAMENTO PER LA RADIO DIGITALE - QUATTRO MESI PER FARE LE DOMANDE

14/01/2010 09:02 - 14/01/2010 09:23 #44933 da
Perdonate l'ignoranza in materia ma vista l'introduzione del digitale e quindi dei nuovi trasmettitori DAB+ che a quanto capisco darebbero l'opportunità di gestire in modo diverso il segnale, il possibile bacino d'utenza sarebbe circoscritto sempre all'attuale area servita?
Sarebbe possibile allargare la "copertura" o ci si andrebbe a scontrare con la famosa legge "Mammì" e/o con le frequenze "occupate" dai nostri vicini??
Grazie
Ultima Modifica 14/01/2010 09:23 da .

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14/01/2010 12:33 #44942 da
Per il mio amico peccato nn posso esserci a milano sarebbe bello trascorrere un'altra grande serata!! ma in questo periodo sono di racxcolta pubblicitaria e di organizzazione feste di carnevale e dab incluso!!!!

Per Mirko sulla base dei bacini in concessione oppure tramite fornitore di contenuti in zone a te contigue

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22/01/2010 17:26 #45207 da
Ciao Enzo (radioflash) sono Tobix...
Sicuramente noi di Radio Base prestissimo faremo parte del consorzio...il tempo di raccogliere tutte le informazioni necessarie... :-)

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16/02/2010 18:27 #45847 da
Ho letto il regolamento ed esprimo alcune perplessità. i fornitori di contenuti a carattere comunitario  nella trattativa per l'affitto dei canali saranno trattati allo stesso modo delle commerciali. Mi chiedo in che modo un comunitaria "vera" possa sostenere lo sforzo economico senza rimetterci.
Tra l'altro trovo diverse discrepanze. Mentre per il fornitore di contenuti commerciale è previsto che si rivolga un un operatore di rete, per l'omologo comunitario c'è scritto "trasmette". niente niente ....

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  • primaradio napoli
16/02/2010 23:50 #45855 da primaradio napoli
A favore degli interessati, e non !

www.le100radio.net/page_12.html

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  • John
17/02/2010 08:39 - 17/02/2010 08:43 #45860 da John

Ciao Enzo (radioflash) sono Tobix...
Sicuramente noi di Radio Base prestissimo faremo parte del consorzio...il tempo di raccogliere tutte le informazioni necessarie... :-)


Beh, per costituire il consorzio bisogna prima fare la domanda per fornitore di contenuti. Poi una volta ottenuto l'ok (anche tacito) sarà fatta una lista di emittenti autorizzate. Da questa lista poi si devono creare i consorzi per la gestione degli impianti. Nota bene, per le attuali radio concessionarie è probabilmente questo l'unico modo per entrare nella radiofonia digitale del futuro, infatti l'accesso poi sarà possibile a costi molto più elevati e dietro graduatorie, che di fatto saranno inavvicinabili ai piccoli (ci sono tanti pesci grandi in attesa al varco). Comunque anche entrando dalla porta principale, non sarà facile per le piccole emittenti (e forse anche per quelle poco più grandine) gestire praticamente con gli stessi introiti (e con la crisi che si taglia a fette), la tradizionale rete analogica e quella digitale, i cui costi saranno belli tosti, soprattutto se non si entra nel consorzio di gestione impianti (l'unico modo per aver la certezza di esserci, infatti i fornitori di contenuti non hanno garanzie). Però uno può anche scegliere di rimanere fuori dal digitale, ed allora va avanti così, come oggi... infatti, contrariamente alla televisione, per la radio non è previsto lo switch-off e fra decenni l'attuale FM sarà un po' come oggi l' AM. L'accensione della radio digitale, grandi linee andrà di pari passo con lo switch off televisivo, infatti saranno utilizzati i canali 12 13 e credo 11. Pertanto le prime radio digitali le vedremo a roma, torino, sardegna ecc. che faranno da apripista, mentre le regioni come (se non sbaglio) toscana, sicilia ecc. saranno le ultime a dismettere la tv tradizionale e di conseguenza la radio digitale dovrà aspettare. Insomma, ci saranno tante belle gatte da pelare. E se vorremo sopravvivere, dovremo pelarle tutte!!
Ultima Modifica 17/02/2010 08:43 da .

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  • John
17/02/2010 09:16 #45861 da John

Ho letto il regolamento ed esprimo alcune perplessità. i fornitori di contenuti a carattere comunitario  nella trattativa per l'affitto dei canali saranno trattati allo stesso modo delle commerciali. Mi chiedo in che modo un comunitaria "vera" possa sostenere lo sforzo economico senza rimetterci.
Tra l'altro trovo diverse discrepanze. Mentre per il fornitore di contenuti commerciale è previsto che si rivolga un un operatore di rete, per l'omologo comunitario c'è scritto "trasmette". niente niente ....


...si, è così! ...le comunitarie sono equiparate alle commerciali. E' chiaro che le comunitarie (non tutte naturalmente) e le piccole radio che non hanno le spalle abbastanza grandi, non faranno parte della radiofonia digitale. Così va e così sarà... anzi: così sia!

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17/02/2010 11:42 #45864 da
Si sarebbe dovuto prevedere un consorzio a parte anche per le comunitarie.
In ogni caso gli impianti per il dab costano meno e sono meno impegnativi dell'FM tradizionale pertanto non vedo questi costi esorbitanti.
I canoni di concessione sono quelli indicati in delibera e non sono proibitivi.
Onestamente la vedo difficile per quelle che non sono iscritte ad alcuna organizzazione di categoria, le altre dovranno entrarci dentro per forza.
Vedo un futuro di cause e sentenze ........

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17/02/2010 12:43 #45872 da
Buongiorno
la radio di cui faccio parte è interessata a fare al più presto la domanda come fornitore di contenuti e stimolare le piccole radio limitrofe a fare altrettanto
detto questo avrei bisogno di una serie di chiarimenti, per quanto possibile

-entro aprile bisogna fare richiesta come fornitore di contenuti digitali, per quanto riguarda il consorzio, i tempi quali sono?
-il consorzio da quali radio può essere formato? Ha una ristrettezza territoriale o legata al fatto che la radio sia o meno commerciale?
-se possibile, in quanto possono essere quantificabili i costi di questa scelta per il futuro, in quali voci bisogna aspettarsi spese (es. impianti,concessioni) e da quando si deve iniziare a "tirare fuori i soldi" (questo per le piccole radio è un punto fondamentale)
-leggo che questa forma di trasmissione dovrebbe in teoria diffondersi tra il 2012 ed il 2015, il consorzio formato può decidere di ritardare l'investimento per gli impianti pur avendo la concessione, oppure deve investire prima pur sapendo di spendere per un arco di periodo non produttivo?

questi aspetti credo siano l'ago della bilancia che può portare a convincere gli scettici e portare al digitale anche chi è indeciso

se potete aiutarmi a capire questi punti ve ne sarei grato
saluti

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  • John
17/02/2010 12:52 #45873 da John

Si sarebbe dovuto prevedere un consorzio a parte anche per le comunitarie.
In ogni caso gli impianti per il dab costano meno e sono meno impegnativi dell'FM tradizionale pertanto non vedo questi costi esorbitanti.
I canoni di concessione sono quelli indicati in delibera e non sono proibitivi.
Onestamente la vedo difficile per quelle che non sono iscritte ad alcuna organizzazione di categoria, le altre dovranno entrarci dentro per forza.
Vedo un futuro di cause e sentenze ........


...i canoni per i primi 10 anni non si pagano.

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  • John
17/02/2010 13:05 - 17/02/2010 15:57 #45876 da John
"la radio di cui faccio parte è interessata a fare al più presto la domanda come fornitore di contenuti e stimolare le piccole radio limitrofe a fare altrettanto"

...per il momento è il primo ed unico passo che si deve/può fare!


-entro aprile bisogna fare richiesta come fornitore di contenuti digitali, per quanto riguarda il consorzio, i tempi quali sono?
-il consorzio da quali radio può essere formato? Ha una ristrettezza territoriale o legata al fatto che la radio sia o meno commerciale?


la richiesta per chi la vuol fare (vivamente consigliato) va fatta entro il 24 aprile.  Per il consorzio invece, bisognerà aspettare di esser "promossi" fornitori di contenuti (i requisiti necessari sono praticamente identici a quelli delle attuali concessioni). Una volta "promossi" a fornitori di contenuti, verrà fatto un elenco di chi, appunto, ha ottenuto questa "promozione" dopodichè fra questi (bacino per bacino) si dovranno creare i consorzi.

-se possibile, in quanto possono essere quantificabili i costi di questa scelta per il futuro, in quali voci bisogna aspettarsi spese (es. impianti,concessioni) e da quando si deve iniziare a "tirare fuori i soldi"

al momento è difficile dirlo (parlo dei costi)  per i tempi si dovrebbe andare con la liberazione dei canali televisivi, quindi un paio di anni anni in alcuni casi, meno in altri.


-leggo che questa forma di trasmissione dovrebbe in teoria diffondersi tra il 2012 ed il 2015, il consorzio formato può decidere di ritardare l'investimento per gli impianti pur avendo la concessione, oppure deve investire prima pur sapendo di spendere per un arco di periodo non produttivo?

dopo aver ricevuto l'autorizzazione, bisogna essere on air entro 2 anni, pena la decadenza dell'autorizzazione. La spesa non produttiva, durerà molto, molto  a lungo a mio avviso.


I bacini saranno molto diversi da quelli attuali (scordiamoci di vedere e ragionare le cose come le vediamo e ragioniamo ora) in alcuni casi si vedrà aumentata la copertura ed in altri diminuita, comunque mai uguale a quella attuale. La nota positiva è che tutti i segnali saranno identici e tutte le radio si sentiranno allo stesso modo. Questo non è poco.

Comunque, rivolgersi ad una associazione è la primissima cosa da fare a mio avviso, non è facile muoversi un questa novità e poi dovremo imparare a mettere a parte le rivalità ed affini fra radio dello stesso bacino, visto che la "convivenza" diventerà più stretta.


Ultima Modifica 17/02/2010 15:57 da .

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17/02/2010 15:57 #45878 da
X John
Illuminami! qualè la norma che prevede che per i primi dieci anni non si paga?? (vale anche per i nuovi fornitori di contenuti?) aspetto notizia perchè sto' per presentare la domanda e non vorrei pagare a vuoto.

Illuminami anche sulla norma che prevede di andare on air entro due anni.

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